LA MUSICA PROFANA NEL MEDIOEVO

Nel Medioevo la musica profana viene trasmessa oralmente.

È la musica utilizzata durante le feste popolari per ballare e divertirsi, veniva spesso suonata da artisti che si spostavano di città in città, menestrelli e giullari, che si esibivano per intrattenere il popolo o i signori delle corti cantando di vicende cavalleresche, amorose o di scene di vita quotidiana.

Questi canti erano accompagnati dalla musica, che veniva di volta in volta improvvisata, suonata quasi sempre da alcuni strumenti come la viella, il flauto o il tamburo.

TROVATORI E TROVIERI

A partire dall’anno Mille inizia a diffondersi dei musicisti poeti, spesso di nobili origini, che compongono canzoni in lingua volgare, la lingua utilizzata abitualmente dal popolo

A differenza di menestrelli e giullari, questi musicisti poeti, grazie alla loro cultura, creano brani raffinati di cui compongono sia il testo che la melodia che lo accompagna.

Questa figura si diffonde principalmente in Francia dove sono conosciuti come Trovieri se si esprimono il lingua d’oil (usata nel nord della Francia); si chiamano Trovatori quelli che usano la lingua d’oc (in uso nella Francia meridionale).

Trovatori e Trovieri compongono canzoni ad una voce ed in genere la canzone trobadorica ha le seguenti caratteristiche: