IL CLASSICISMO

CLASSICISMO parte generale

IL CONTESTO STORICO

Nella storia della musica il Classicismo è il periodo che si colloca tra la seconda metà del ‘700 e la prima metà dell’800 (dal 1750 al 1830 circa) tra il Barocco ed il Romanticismo.

Nel corso di questo periodo, all’incirca dalla seconda metà del ‘700, iniziano a diffondersi in Francia le idee dell’illuminismo: una corrente culturale basata sulla fiducia nella ragione e in alcuni valori fondamentali, libertà, tolleranza, progresso, che sono quelli che porteranno alla rivoluzione francese.

Il ‘700 fu inoltre un’epoca cosmopolita. In questo periodo viene esaltata la comune appartenenza all’umanità di tutti gli uomini, e con queste idee viene infatti elaborata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.

La seconda metà del Settecento è caratterizzata anche dalla progressiva affermazione di una nuova classe sociale: la borghesia. Con il declino del mecenatismo i concerti sono rivolti ad un pubblico moderno e la musica deve adeguarsi alle abitudini e ai gusti della borghesia.

I LUOGHI

Dal punto di vista geografico Vienna rappresenta sicuramente la capitale della musica: si parla infatti di “Classicismo viennese”.

Per quanto riguarda i luoghi utilizzati per la diffusione della musica nel Classicismo, possiamo dire che Chiese, saloni nobiliari, sale pubbliche e private continuano ad essere i principali luoghi di fruizione musicale. Tuttavia nel corso del ‘700, grazie al grande successo del melodramma, iniziano ad essere costruiti nuovi teatri d’opera abbastanza grandi da ospitare le sempre più importanti rappresentazioni operistiche. I primi grandi teatri in Italia sono il San Carlo di Napoli (1737), il teatro alla Scala di Milano (1778).

Teatro Alla Scala di Milano (1778)

GLI STRUMENTI

L’evoluzione tecnica e tecnologica che accompagna le varie scoperte scientifiche di questo periodo, coinvolge indirettamente anche la musica poiché grazie ad essa gli strumenti musicali vengono perfezionati.

Il Pianoforte

Nella seconda metà del ‘700 il Pianoforte rappresenta sicuramente una delle novità strumentali più rilevanti. Inventato nel 1711 da Bartolomeo Cristofari, il pianoforte si affermò gradualmente per tutto il secolo fino a sostituire completamente il clavicembalo, che fino a quel momento era ampiamente utilizzato.

Grazie al suo timbro e alla sua ampia estensione il pianoforte può essere impiegato per accompagnare altri strumenti o voci oppure come solista.

La differenza principale tra clavicembalo e pianoforte è il modo in cui vengono fatte vibrare le corde: nel primo vengono pizzicate da lamelle, dette plettri, messe in movimento dai tasti; nel pianoforte invece i tasti azionano i martelletti che colpiscono le corde. Questo meccanismo favorisce nel pianoforte una maggiore espressività dinamica (grazie alla possibilità di passare dal piano al forte e viceversa) che si realizza variando la forza con cui si preme un tasto.

L’RCHESTRA CLASSICA

In questo periodo l’orchestra si sviluppa ulteriormente, nascono inoltre le orchestre stabili. Gli ARCHI continuano ad avere il ruolo principale. I FIATI vengono rinforzati: si aggiungono i clarinetti, i corni, le trombe. Le PERCUSSIONI, rappresentate dai timpani, vengono impiegate abbastanza regolarmente.

L’orchestra classica, per via delle sue dimensioni contenute, viene anche detta orchestra da camera.

LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Il Classicismo in musica, come le altre arti del periodo, si ispira ai valori dell’arte classica dell’antichità (anche se a dire il vero non era possibile stabilire con certezza quale fosse la musica del tempo).

Durante questo periodo la musica si allontana molto dal carattere spettacolare del Barocco e diventa più equilibrata, lineare, regolare. Il carattere delle musica tende ad essere più cosmopolita: in quanto linguaggio universale esso non ha una specifica appartenenza nazionale.

Nella musica del periodo classico i musicisti tendono ad organizzare in maniera più razionale e ordinata le composizioni, rispettando precise regole di forma e simmetria.

Le melodie sono molto semplici, leggere ed eleganti. Sono facili da ricordare anche perché si rivolgono ad un pubblico sempre più ampio.

Per fare questo i musicisti si servono di alcune forme compositive ben definite che gli permettono di soddisfare le aspettative musicali del pubblico dell’epoca - meno preparato rispetto a quello del periodo barocco - che vuole sentire dei brani semplici e orecchiabili.


OPERA SERIA

Il melodramma serio della prima metà del Settecento tratta temi poco apprezzati e per questo motivo il pubblico comincia a stancarsi, ricercando generi più semplici e divertenti. Per questo motivo nella seconda metà del Settecento l’opera seria si rinnova assumendo le seguenti caratteristiche:

  • Vicende più semplici (ma non banali)

  • Musica semplice con arie brevi (le arie nel barocco erano molto lunghe)

  • Recitativi accompagnati dall’orchestra

  • L’orchestra assume maggior rilievo

  • Uso maggiore del coro (come se fosse un personaggio che partecipa alla storia)

OPERA BUFFA

Nella seconda metà del Settecento l’opera buffa si afferma in tutta Europa perché asseconda le esigenze di un pubblico più diversificato che vuole partecipare a rappresentazioni più semplici da comprendere.

Essa presenta alcune caratteristiche specifiche:

  • Un’ambientazione realistica

  • Trame ispirate a episodi di vita quotidiana ricchi di intrighi divertenti

  • Grande varietà nelle classi sociali, nelle voci e nello stile di canto

  • Almeno sei personaggi necessari a rappresentare una vicenda complessa

L’opera buffa ha molto successo anche perché permette ai compositori di descrivere attraverso la musica il caratteri dei personaggi rendendoli quasi reali, e quindi familiari per lo spettatore

Cimarosa, Mozart rappresentano in questo periodo solo alcuni dei grandi compositori che si sono dedicati a questo genere.

IL QUARTETTO

In questo periodo la musica assume sempre maggiore importanza negli ambienti nobiliari e gli artisti sono spesso chiamati ad esibirsi nelle sale da concerto: nasce la musica da camera.

In questo contesto assume una certa importanza il quartetto d’archi. Composto da 4 strumenti ad arco, 2 violini, 1 viola, 1 violoncello, per le sue dimensioni è un tipico organico di musica da camera. Esso presenta inoltre due importanti caratteristiche:

  • Un timbro omogeneo (stessa famiglia)

  • Equilibrio tra le parti (ci sono tutti i registri)

A differenza delle strutture precedenti, nel quartetto gli strumenti dialogano tra loro alla pari per sviluppare l’armonia della composizione. La musica per quartetto è generalmente strutturato in quattro tempi.

Joseph Haydn è sicuramente uno dei più importanti compositori di questa forma strumentale ma anche Mozart e Beethoven dedicano particolare attenzione al quartetto.

IL CONCERTO SOLISTICO

Il concerto solistico continua ad essere un genere largamente utilizzato.

In epoca classica è ancora strutturato in tre movimenti (allegro, adagio, allegro) e propone uno stretto dialogo tra l’orchestra e il solista (che ha sempre la parte più importante). Rispetto al barocco questo dialogo è più interessante perché l’orchestra è più complessa e perché il solista è molto più coinvolto nel discorso musicale con interventi a volte anche brevi.

Haydn, Mozart e Beethoven hanno utilizzato e arricchito questo genere.

LA SINFONIA

La Sinfonia nel Settecento si evolve e diventa una composizione strumentale autonoma per orchestra.

Durante il periodo Classico la sinfonia diventa per l’orchestra il genere più importante, capace di comunicare le sensazioni più delicate e gli ideali più alti. In essa non emerge uno strumento principale ma l’orchestra nel suo insieme, con i vari strumenti che dialogano tra di loro.

Grazie alle composizioni di Haydn, Mozart e Beethoven la sinfonia diventa la composizione più amata ed espressiva.

La sinfonia classica è generalmente strutturata in 4 movimenti: Allegro, Adagio, Minuetto, Allegro.

I PROTAGONISTI

Nel corso del Classicismo (1750 - 1830) sono tre i compositori principali: Haydn, Mozart e Beethoven. Nel corso delle loro vite tutti e tre hanno vissuto a Vienna, per questo motivo si parla di “Classicismo Viennese”.

F. J. HAYDN

W. A. MOZART

L. V. BEETHOVEN